La domanda
Salve professore, sono una studentessa di quinto liceo scientifico tecnologico. L'idea per la tesina è la trattazione dell'acceleratore di particelle e l'antimateria. Il tema mi sembra interessante, il problema è la vastità dei temi che lo interessano e non saprei quali selezionare, magari tenendo conto appunto di non annoiare nessuno nell'esposizione. Potrebbe propormi alcuni argomenti da sviluppare con equilibrio e quindi con successo? Grazie mille.
Silvia, Liceo Scientifico Tecnologico
La mia risposta
Sarebbe bello potervi garantire il successo con qualche suggerimento! La ricetta per "non annoiare nessuno" è semplice, ma non per questo facile da realizzare: preparare bene il proprio tema in modo da essere in grado di esporlo fluidamente e con chiarezza, mantenere un buon equilibrio fra concetti ben noti e idee nuove, farsi guidare piuttosto dalla passione per l'argomento trattato che dal desiderio di fare bella figura e "darsi delle arie". Ma riuscire a fare questo è un'arte difficile, che si impara lentamente. E spesso noi insegnanti dimostriamo di non averla imparata troppo bene…
Un paio di anni fa una mia studentessa molto in gamba preparò anche lei un percorso sugli acceleratori di particelle. Per non svolgere una trattazione troppo tecnica e non rimanere confinata nell'ambito della Fisica, pensò di assegnare all'acceleratore il ruolo di caso esemplare nel contesto di un tema più generale: quello della ricezione dei risultati della scienza da parte del largo pubblico. Come sai certamente, l'inaugurazione dello LHC al CERN di Ginevra ha suscitato fra le altre delle reazioni di allarme per il rischio teorico di produrre un buco nero microscopico che, secondo alcuni, avrebbe potuto accrescersi inghiottendo l'intero pianeta. E, naturalmente, c'è l'uso romanzesco che del tema dell'antimateria ha fatto Dan Brown in Angeli e demoni.
Potresti pensare anche tu a qualcosa del genere. A una macchina straordinaria come un grande anello acceleratore, lungo decine di kilometri, si associa necessariamente una dimensione emotiva ispirata ora dalla paura ora dal desiderio. Per come vedo io le cose, la paura è legata soprattutto a un punto di vista mitologico, non scientifico, associato al terrore ancestrale del mistero: potresti citare a questo proposito alcune opere letterarie, magari in Lingua Inglese (da Poe a Wells allo stesso Brown), o cinematografiche.
Invece l'atteggiamento più positivo – anche se non acritico – è proprio di chi conosce meglio l'argomento e gli obiettivi che questo tipo di ricerca si pone. Così, dopo avere illustrato le "paure", potresti discutere la "realtà". Dunque: il funzionamento dell'acceleratore e le teorie sulle particelle elementari in Fisica; l'impiego medico (ad esempio contro i tumori) di alcune radiazioni prodotte negli acceleratori per quanto riguarda Biologia; il legame fra alcuni stati della materia del tutto eccezionali realizzati allo LHC ("plasma di quark e gluoni") e il Big Bang che potresti avere affrontato in Scienze. Sempre parlando di Big Bang, potrebbe essere interessante citare il caso di uno scrittore che conosceva la scienza meglio di Dan Brown e aveva verso di essa un atteggiamento molto più equilibrato: parlo di Italo Calvino e di una delle sue Cosmicomiche, «Tutto in un punto», dedicata appunto al Big Bang.
Ho provato a darti qualche spunto per allargare l'orizzonte alle materie non scientifiche. Vediamo se in questo modo riesci ad evitare che gli altri insegnanti si annoino!